Come gestire lo stress da ritorno in ufficio: 5 consigli
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Come gestire lo stress da ritorno in ufficio: 5 consigli

Il ritorno al lavoro dopo una lunga vacanza è sempre traumatico. Il lunedì del rientro in ufficio è il lunedì più nero di tutti: lavori arretrati (quelli che ma sì, al rientro poi ci penso), urgenze improvvise, ansia da scadenze, la sveglia che suona, nostalgia canaglia per il sole e per la spiaggia…

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Insomma, lo sappiamo bene come ci si sente!
Per porre rimedio, abbiamo qui 5 idee per gestire lo stress da rientro al lavoro.

Calma, respira e iniziamo!

5 consigli per gestire lo stress del rientro in ufficio

1. Rientrare prima

Ovvero: darsi un paio di giorni per riambientarsi alla vita in città. Le più esperte lo sanno: il rientro non si fa mai di lunedì. La prima settimana corta sarà un salvavita!
Facile a dirsi, difficile a farsi: vogliamo sempre sfruttare la vacanza fino all’ultimo giorno. Salvo poi dire, appena rientrate: come vorrei avere un giorno in più per riabituarmi alla città!
In questo caso, se avete un rientro brusco proprio di lunedì, il nostro consiglio è di organizzare un weekend o anche una mattinata fuori città per addolcire la prima settimana in ufficio.

2. Le to-do list

Le to-do list sono il metodo più noto per gestire lo stress, ma anche il più ignorato. Scrivere un elenco di cose da fare (ricordandosi di segnare quelle fatte), placa l’ansia e rimette a posto le idee. Organizzare con carta e penna il lavoro della giornata è un ottimo aiuto per fare il punto della situazione. Se lo stress da lavoro accumulato si placa già nello stilare le liste, allora fermati qui: vedrai che non sarà importante nemmeno depennare i punti o seguire pedissequamente la lista.

Ma le migliori to-do list sono quelle a fine giornata: fai una lista a computer chiuso con le attività da svolgere il giorno seguente. Lavori lasciati in sospeso, scadenze… sarà di grande aiuto per iniziare senza stress la giornata successiva.

 

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3. Dare del tempo a ogni cosa

Devi rispondere alle mail? 1 ora di tempo. Fare un report per la direzione? 2 ore di tempo. E così via. 

Non solo ti sarà d’aiuto per imparare ad assegnare il giusto tempo, ma avrai una scaletta da rispettare. E se arriva un imprevisto? Una telefonata urgente? Una richiesta di un collega? Gli imprevisti al lavoro sono tanti! La regola d’oro è lasciare spazio a un massimo 1 imprevisto e tornare al lavoro su cosa si stava facendo.

4. Organizzare le attività con il Bullet Journal

Lo abbiamo già visto con le to-do list: segnare a penna i propri impegni, anziché digitarli su una tastiera, può sembrare un metodo “vecchia maniera”. Ma in un mondo fatto di immagini e notifiche che compaiono e si dileguano, tornare alla carta è una manna dal cielo. Tra questi metodi il Bullet Journaling è sicuramente il metodo più gettonato. Basta munirti di penne e quaderno e iniziare.

Il Bullet Journal è un tipo di agenda personalizzabile: si costruisce giorno dopo giorno a seconda delle proprie esigenze, per tracciare e organizzare attività e obiettivi personali e lavorativi, attraverso un sistema di simboli convenzionali. È ottimo per gestire il lavoro quotidiano ma anche per progetti a più lungo termine.

L’importante è non perdersi tra i virtuosismi della propria calligrafia: non siamo su Instagram, il Bullet Journal serve per organizzare il lavoro e monitorare i propri obiettivi, lavorativi e personali!

 

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5.  Gestire il tempo senza stress con PICTO

Ultimo ma fondamentale è il nostro rapporto con il tempo. Il ritorno in ufficio è traumatico perché siamo sommersi di impegni con poco tempo a disposizione. Telefoni che squillano, riunioni che si alternano… Mancano all’appello solo le lancette dell’orologio che scandiscono ore, minuti e secondi: troppo lente quando vogliamo che il tempo passi in fretta, troppo veloci quando siamo in ritardo con un appuntamento o una consegna.

È per questo motivo che suggeriamo sempre di gestire il proprio tempo con l’orologio PICTO. Ha una lancetta sola invece che due: anche lo stress si dimezza, e l’orologio diventa un accessorio elegante da indossare, senza l’“effetto cronometro” di misurare tempi, scadenze o prestazioni. 

Il tempo è nostro, gestiamolo e non facciamoci gestire da lui, non regaliamolo allo stress o alle ansie da rientro a lavoro!