Intervista a Peter Henriksen
Storie

Due parole su PICTO® insieme a Peter Henriksen

Le nuove collezioni degli orologi PICTO® hanno incontrato molto interesse e curiosità da parte di rivenditori e negozianti. L’orologio con una sola lancetta si sta diffondendo anche in Italia, portando con sé il suo nuovo modo di vivere il tempo.
Abbiamo incontrato 
Peter Henriksen, direttore di Copenhagen Watch Group, per fargli qualche domanda su PICTO®.


  • PICTO® è nato negli anni 80. Perché resta così attuale e contemporaneo anche oggi, trent’anni dopo?

    PICTO® è minimalista, e allo stesso tempo spicca, si fa notare. Se lo porti al polso, hai un sicuramente un motivo per indossarlo: è una scelta consapevole che non passa inosservata. E le persone ti chiederanno di quell’orologio! Certo, ci sono altri ottimi orologi sul mercato con le classiche due lancette, ma di questi le persone non ti chiederanno il perché.

    Un motivo della sua contemporaneità è il design minimalista: non riusciresti a indicare il tempo in maniera più semplice. Penso che sia questo a permettergli di restare contemporaneo; se avesse un design complesso, durerebbe solo pochi anni. E oltre ad essere minimalista, ha anche un design differente e innovativo: nel 1984 è stato il primo orologio da polso con il quadrante mobile. In tanti hanno cercato di copiarlo, e questo non è sempre un male, perché vuol dire anche che è una cosa che piace!

  • Per quale motivo le persone comprano un orologio PICTO®? Per la sua funzione di orologio, oppure perché condividono una nuova idea di lifestyle?

    L’intera industria oggi è più centrata sul lifestyle. E questo vale anche per gli orologi. Se ti serve l’ora esatta puoi anche guardare il tuo cellulare: l’orologio invece è più una “dichiarazione” che porti al polso. Le vecchie generazioni lo compravano semplicemente per la sua funzione di indicare l’orario. Le nuove generazioni lo comprano come uno status, un segnale del loro stile di vita. E non conta neanche il prezzo dell’orologio, conta di più la volontà delle persone di possedere quel preciso oggetto. Quindi la risposta è certamente: lifestyle.

  • Quando hai acquisito il brand, e cosa ti ha convinto a farlo?

    Il brand nasce nel 1984, ma la società è molto più recente. Negli anni ’80 PICTO® ha avuto molto successo, e ha vinto anche premi di design. Ma all’epoca era molto difficile controllare la qualità dell’orologio, in particolare il movimento di rotazione del quadrante. Era più facile fabbricare un orologio normale, piuttosto che un PICTO®! Dunque la produzione venne bloccata per molti anni. Poi 15 anni fa Rosendahl Design Group ridisegnò l’orologio, realizzandolo con tecniche moderne, arrivando a rendere il movimento solido con i livelli di qualità di cui abbiamo bisogno oggi. Rosendahl Design Group è un brand che opera in oggetti da arredamento e cucina, la sua distribuzione è su larga scala. Ma per gli orologi la distribuzione è di tipo diverso, perché bisogna anche prendere cura del servizio, dell’assistenza, delle riparazioni e sostituzioni. Dunque il gruppo ha deciso uno spin-off in una nuova compagnia, focalizzata solo sugli orologi, e sulle precise esigenze della distribuzione e del servizio. E nell’ottobre 2014 sono diventato partner della nuova società.

  • Cosa ne pensano i due designers di PICTO® dell’orologio attuale?

    Siamo sempre in contatto con i due designers di PICTO®, con i quali spesso scambiamo idee. È interessante pensare che quando hanno lanciato PICTO® l’unica versione era monocolore: bianco e nero. Ma poi per noi è stata un’ottima scelta sperimentare nuovi colori, nuovi cinturini, nuovi design. Puoi avere un design molto buono, ma se non lavori col design, cercando nuove sfide, allora non riuscirai a tenere vivo il prodotto. Un esempio? Le sedie Arne Jacobsen, vendute in tutto il mondo (come le “egg chair” e soprattutto le “7 chair”). Le 7 chair all’inizio erano fatte tutte in legno nero e piedi in acciaio. Ma se avessero continuato a farle così per sempre, il loro successo non sarebbe più cresciuto. Dunque hanno sperimentato nuovi colori, nuove idee, nuovi materiali, addirittura con artisti che dipingevano sulle sedie. Questo è un buon esempio per dare un’idea di come vogliamo evolvere il design di PICTO® e proiettarlo in avanti.

  • Nel futuro pensi che PICTO® deciderà di esportare la sua filosofia su altri oggetti, oltre che gli orologi?

    Stiamo lavorando – da circa un anno e mezzo – per portare PICTO® su qualcosa di differente. Penso che, lavorando con il brand, possiamo prendere il design originale e portarlo in diversi gruppi di prodotti. Se pensiamo all’universo Mont Blanc, hanno iniziato con le penne, ora producono cancelleria, orologi, borse, occhiali da sole… Teoricamente è facile individuare altri accessori, e decidere di produrli. Ma devono essere PICTO®, ed è questa la parte difficile: non è facile fare qualcosa che abbia la personalità di “PICTO®”.

  • Possiamo secondo te gestire il tempo in una maniera differente?

    L’orologio PICTO® non ti indica qualcosa che non potresti sapere con qualsiasi altro orologio. Ma ti dà un modo di essere te stesso, sentirti libero, mettere via il cellulare, e sappiamo bene che PICTO® rappresenta il non avere così fretta del tempo. Ed è questo che vogliamo raccontare con il brand di PICTO®: parlare delle persone che lo indossano, invece che del prodotto. Go iconic è una dichiarazione che non riguarda l’oggetto, ma le persone a cui l’oggetto piace. Penso sia molto importante quando la comunicazione riguarda non il prodotto ma le persone cui piace il prodotto. Non è il prodotto, ma è la persona che lo sceglie a essere iconic!