Jaipur la Città Rosa - viaggio in India
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Viaggio in India: Jaipur, la Città Rosa

Ogni volta che faccio un viaggio in India, ritrovo le mie origini. Questo è stato il mondo dove mia madre ha vissuto fino ai vent’anni, età in cui decise di partire e poi fermarsi in Europa. L’India è grande, molto grande, un mondo a sé: quasi un miliardo e mezzo di abitanti – il doppio dell’Europa intera! E anche la superficie è vastissima; si può visitare solo un pezzo per volta.

Stavolta sono stata a Jaipur, la capitale del Rajasthan; ci troviamo nel nord del Paese, non molto distanti da Nuova Delhi. Jaipur è conosciuta anche come la Città Rosa (Pink City): è uno dei centri più suggestivi di tutta l’India.

 

La capitale indiana dei gioielli

Jaipur è il punto di riferimento nel commercio delle pietre dure e semipreziose. Il motivo del mio viaggio è proprio questo: scegliere le pietre dure per la collezione Mala e realizzare i primi prototipi della collezione Goa del nostro nuovo marchio India19.

Non è solo il mercato dei gioielli a contraddistinguere una città come Jaipur: qui e in tutto il Rajasthan c’è una grande tradizione di artigianato, che spazia dai tessuti più pregiati alle ceramiche e alla pittura. È un crocevia molto importante per il commercio… ma è anche una città turistica ricca di stimoli per chi vuole scoprire l’India in uno dei suoi luoghi più rappresentativi e pieni di vita.

Jaipur: perché è la Città Rosa

Jaipur viene chiamata la Città Rosa per il colore dell’intonaco che riveste i palazzi del centro. Prima di assumere questo colore, i palazzi erano bianchi ma nel 1876, in occasione di una visita del Principe di Galles Alberto Edoardo (erede al trono d’Inghilterra, futuro Re Edoardo VII) la tinta fu cambiata.

Il Maharaja di Jaipur, Ram Singh II, ebbe l’idea di dipingere tutta la città di rosa. Rosa è il colore dell’ospitalità, ed è anche un espediente per migliorare l’umore del Principe di Galles, stanco e affaticato dopo un lungo viaggio per tutta l’India. L’accoglienza funzionò: il Principe restò molto impressionato dallo scenario, e molto compiaciuto nell’inaugurare la costruzione di un teatro (Albert Hall) a lui dedicato.

Non fu solo il Principe di Galles ad apprezzare questo colore. Anche la moglie del Maharaja restò conquistata dall’effetto cromatico. Si dice che fu lei a spingere il marito a promulgare una legge – ancora oggi in vigore – che vieta ai palazzi del centro di avere colori che non siano il rosa.

Hawa Mahal: il Palazzo dei Venti

L’Hawa Mahal è forse il più famoso dei palazzi della Pink City. Merita assolutamente una visita!

È un edificio in arenaria rigorosamente rosa, costruito nel 1799, con l’inconfondibile alveare di finestre. Ha una pianta di forma rettangolare particolarmente allungata: la facciata è molto ampia rispetto alla profondità.

Anticamente era riservato alle donne della corte del Maharaja, che attraverso le 953 finestre distribuite in 5 piani potevano guardare il mondo brulicare all’esterno senza essere viste. Oggi, visitando gli interni, è una sensazione molto particolare guardare fuori da queste piccole feritoie. Dà un senso di protezione, ma anche un senso di distanza dal mondo esterno. Le donne del Maharaja provavano la stessa cosa?

Jantar Mantar: l’osservatorio astronomico

Un luogo che lascia a bocca aperta: il Jantar Mantar, l’osservatorio astronomico di Jaipur, una meraviglia della scienza. È stato costruito nel XVIII Secolo, nell’epoca in cui tutta la città è stata edificata. Oltre all’Hawa Mahal, è un altro dei luoghi che vale davvero la pena visitare.

È un osservatorio costruito completamente in pietra con forme pure, di altissima precisione, adatte per leggere i percorsi delle stelle. Niente telescopi, niente tecnologia, solo un’impressionante conoscenza delle geometrie degli astri.

Jantar Mantar significa, letteralmente: strumenti per misurare l’armonia dei cieli. Aggirandosi tra le costruzioni e le meridiane, si ha l’impressione di sentirsi in un luogo a metà tra un tempio e un parco giochi!

Jaipur è una città colorata, caotica, turistica

Nei negozi e bazar ci si perde tra i colori dei tessuti, i profumi delle spezie, il viavai della quotidianità. In questo, Jaipur è una città perfettamente indiana.

A cominciare dal cibo: quello tipico di Jaipur e di tutto il Rajasthan è vegetariano (come in tutta l’India) e viene servito nel Thali, piatto di forma rotonda che contiene un pasto completo suddiviso in tante ciotoline. Le botteghe delle vie più affollate offrono anche tanta varietà di monili, di tutte le qualità, fino ai gioielli di altissimo artigianato che si trovano in gioiellerie specializzate.

Jaipur è una città turistica: colorata, accogliente, caotica, viva, e con palazzi e bellezze architettoniche che la rendono unica in tutta l’India. Non è troppo grande e si può arrivare in fretta in ogni punto della città anche soggiornando fuori dal centro storico (ho preso come base l’Alsisar Hotel, edificio molto caratteristico pieno di vetri e specchi – “shish”).

La collezione India19: Mala e Goa

Non c’era niente di meglio di questo viaggio a Jaipur, capitale indiana della gioielleria, per proseguire il lavoro sulla nuova collezione India19.

Due cose sono per me molto importanti in questa nuova collezione: il desiderio di lavorare con le mie origini, riprendere l’eccellenza dell’artigianato indiano e riproporla in una versione rivisitata.

E tutto il valore dell’artigianato indiano si ritrova nelle due linee principali: Mala e Goa. Per la linea Mala è molto importante la scelta delle pietre dure e la lavorazione tipica della legatura a rosario. La linea Goa, invece, riprende la tradizione delle boule realizzate in cera e ricoperte con un foglio in argento.

Per il marchio India19 è il primo anno, e sono certa sarà un grande anno.

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